lunedì 13 giugno 2016

Brexit e conseguenze sugli Italiani

Welcome” – Niente paura per gli Italiani in GB se passa il referendum!

Wonderful Peple”, niente paura quindi per gli italiani che vorranno entrare nel Regno Unito. Nigel Farage non ha chiuso le porte al popolo del Belpaese in quanto “benvenuti” se dovesse passare il referendum del 23 giugno circa l’uscita eventuale dall’Europa della Gran Bretagna.

Come avete ben letto, il 23 giugno tutti i membri del paese voteranno il referendum riguardo la Brexit, che consiste in parole povere nella permanenza o uscita dall’Europa. A deciderlo quindi sarà il popolo britannico che voterà a sfavore o a favore. 

Eventualmente noi italiani non dobbiamo temere! 

Brexit
Brexit

Legalmente sarà sempre possibile accedere in Gran Bretagna secondo le regole di controllo esclusivamente del loro paese, senza dover dar conto a Bruxelles.

Il principale problema della Gran Bretagna: “I nostri servizi pubblici non possono reggere il peso di una popolazione che aumenta di mezzo milione ogni singolo anno", denuncia Farage, il leader dell’Ukip (movimento dell’euroscetticismo britannico) che dinnanzi ad una folla acclamante ha accusato David Cameron, reo, secondo lui, di non aver detto la verità ai propri lettori. 

Sugli italiani ha affermato: "Qui ci sono persone meravigliose arrivate dall'Italia, ma il punto è che noi, come Paese, letteralmente non possiamo far fronte agli attuali livelli d'immigrazione dall'estero”. Del tutto contrario dunque alla principale colonna portante dell’Unione Europea, come integrazione di tutti i paesi appartenenti.

Alleato di Beppe Grillo e del Movimento 5 Stelle, a Strasburgo il leader portavoce dell’euroscetticismo britannico ha parlato molto bene del partito dei grillini ed ha commentato la prima vittoria alle amministrative nella capitale "è una grande vittoria, non potrei essere più felice”. Nonostante consigli di tenere sempre sott’occhio la situazione dei migranti sia dal mare che da terra, in quanto l’attuale situazione sta degenerando. 

Farage suggerisce di adottare il modello australiano anche nei paesi interni all’EU, che consiste nell’obbligare i migranti verso la Gran Bretagna ad avere già un lavoro nel Paese ospitante. Come intenderà agire dopo l’esito del Brexit non ci è dato ancora saperlo, di certo preoccupato per l’immigrazione porrà dei vincoli per entrare nel Paese.

Accusato anche di razzismo a causa della vicenda di molestie alle donne ad opera d’immigrati in Gran Bretagna. "Sono abituato da tempo a questo tipo di attacchi, ma io difendo gli interessi del Paese e dei britannici. 

E poi, comunque andrà il referendum, l'Ue è finita lo stesso, morirà entro 30 anni", preannuncia Farage, che sul caso di Colonia ha affermato tutto il suo sdegno e confermato che in Europa sono esattamente questi i problemi da affrontare e risolvere.

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